La loro bellezza ci incanta e il loro luccichio ci affascina, ma quando compriamo anelli, collane e bracciali dovremmo prestare attenzione anche al certificato di garanzia dei gioielli. Oltre ad essere accessori che ci permettono di raccontare la nostra personalità, completare i nostri look e fare deliziosi regali a chi amiamo, questi sono anche prodotti preziosi la cui autenticità e artigianalità deve essere certificata. Vediamo come.
Certificato di garanzia, cosa dice la legge?
Ogni gioiello messo in vendita sul territorio italiano deve avere con sé il certificato di garanzia e autenticità, timbrato e firmato dal venditore. Questo tagliandino, a cui spesso chi compra non presta attenzione, è un vero e proprio documento legale e va compilato secondo delle norme precise.
Il certificato di garanzia per gioielli viene detto “diretto” se a compilarlo è la stessa azienda che ha prodotto il pezzo (come nel caso dei gioielli artigianali di Ellius) e “indiretto” se invece viene compilato da un rivenditore terzo. In ogni caso, dovrebbe contenere una serie di informazioni sulla fattura dell’elemento di gioielleria, sui materiali usati e sul loro valore.
È importante che a compilare le etichette dei gioielli sia una persona competente in materia, esperta anche nel riconoscere i metalli, le pietre preziose e i loro tagli. Sul talloncino andranno indicati: il metallo utilizzato e la sua percentuale di lega; l’eventuale presenza di pietre preziose o gemme; le caratteristiche fisiche di queste ultime.
Un esempio di etichette per gioielli
Un caso particolare in cui facciamo attenzione al certificato di garanzia è l’acquisto di gioielli di un certo valore. Prendiamo ad esempio un anello con diamante, magari acquistato per un’occasione speciale o per fare la fatidica proposta di matrimonio.
Ecco, in questa situazione è importante che l’acquirente sappia leggere le etichette dei gioielli per non incappare in una truffa o in un affare poco chiaro. Mentendo l’esempio dell’anello con pietra preziosa, il venditore dovrebbe specificare nel certificato:
- il tipo di metallo usato e i suoi carati;
- la percentuale di lega del metallo (per esempio oro bianco 75%);
- il tipo di pietra incastonata: non basta scrivere “brillante”, ma va specificato se si tratta di un diamante, di uno swarovski o di uno zircone, perché hanno valori ben diversi;
- caratura, colore e purezza della pietra;
- in alcuni casi anche il tipo di taglio, la simmetria e la pulitura del diamante.
Tutte queste informazioni presenti sul certificato di garanzia sono utili all’acquirente per essere rassicurato sul valore del gioiello, ma anche per aprire eventuali controversie.
A cosa serve il certificato di garanzia dei gioielli?
Avere e conservare le etichette dei gioielli può essere utile in diversi casi. Pensiamo alla malaugurata occasione in cui una pietra dovesse scheggiarsi o opacizzarsi. Avere con sé il certificato di garanzia dei gioielli serve in quel caso a capire a quanto ammonti il danno subito ed, eventualmente, far modificare l’elemento con uno dello stesso valore e della stessa tipologia.
Il certificato di garanzia per i gioielli serve anche nel caso di ricezione di un’eredità: anelli, bracciali, collane e orecchini di una persona cara che non c’è più hanno un valore sentimentale inestimabile, ma conoscerne il valore reale è di grande aiuto per spartizioni e controversie.
Infine, il certificato di garanzia dei gioielli ci serve come prova quando un venditore o un rivenditore è stato poco onesto. Una valutazione da un esperto permetterà di individuare eventuali anomalie tra quanto scritto sulle etichette dei gioielli e la loro reale composizione.
Come riconoscere un certificato reale e ben compilato
Purtroppo non tutti coloro che acquistano bijoux, soprattutto online, controllano le etichette dei gioielli né ne conoscono il significato. Per questo è utile imparare a riconoscere un certificato di garanzia affidabile e acquistare solo da aziende e venditori onesti.
Il certificato di garanzia dei gioielli dovrebbe essere sempre presente e indicare tutte le diverse componenti dell’oggetto nel loro materiale, nella loro purezza e nel loro valore. Anche la lavorazione artigianale di gioielli elaborati, come gli anelli Ellius della collezione Cupole, va appositamente specificata sul certificato.
Quando compriamo un gioiello da indossare per impreziosire il nostro look oppure scegliamo il luccicante regalo per una persona cara, assicuriamoci che alla sua bellezza corrisponda un certificato di garanzia legalmente valido.
Acquistare un gioiello privo di garanzia
I monili che indossiamo impreziosiscono la nostra figura, raccontano chi siamo e spesso nascondono storie e segreti noti solo a noi e a chi li ha realizzati. Il loro valore affettivo ed estetico non è misurabile, ma il lavoro di chi li ha prodotti sì.
Valorizzare la qualità di chi crea gioielli artigianali e utilizza materiali pregiati, lavorazioni complesse e design originali significa anche richiedere sempre il certificato di garanzia. Questo attesta il valore non solo dell’oggetto da indossare, ma anche delle mani sapienti che lo hanno disegnato, realizzato e reso speciale.