Il celebre mascherone in marmo è diventato un vero e proprio simbolo di Roma da quando è apparso nel film Vacanze Romane, in una scena con Audrey Hepburn e Gregory Peck che ha dato all’antico tombino romano una fama inaspettata. Da allora la storia e la leggenda della Bocca della Verità hanno affascinato turisti, artisti e storiografi.
Ma qual è la reale funzione di questo misterioso oggetto decorativo, che si trova davanti la chiesa di Santa Maria in Cosmedin nella Capitale? Scopriamo insieme come e perché sono nate le suggestioni che hanno portato la Bocca della Verità a diventare un simbolo.
Bocca della Verità a Roma, la vera storia
Quello che sappiamo per certo in merito alla storia della Bocca della Verità è che si tratta di un antico tombino, con una feritoia dalla quale si potevano osservare le piene del Tevere e intervenire prima che accadessero disastri. Non era un caso isolato, per oggetti di questo tipo, avere il volto di una divinità o di un personaggio della mitologia che avesse a che fare con l’acqua.
Nel tempo, la storia della Bocca della Verità si è tramutata per interpretare l’enigmatico volto come personaggi diversi. Il dio Giove, poi l’incarnazione divina dell’Oceano, un fauno o un oracolo. Ѐ proprio in quest’ultima veste, quella di oracolo, che la Bocca della Verità è diventata un simbolo della romanità, della tradizione italiana e anche un po’ di quella superstizione folkloristica che caratterizza la nostra cultura.
Già dall’XI secolo si hanno testimonianze di questa maschera in marmo usata come “macchina della verità” rudimentale. In un’antica guida turistica per pellegrini, la Mirabilia Urbis Romae, si accenna infatti alle capacità mistiche del volto, in quel caso accostato alla divinità luciferina e pagana di Mercurio.
La Bocca della Verità e la leggenda medievale
Ѐ nel Medioevo che questa maschera in marmo assume il significato che le diamo attualmente, ovvero quello di un oggetto quasi magico, in grado di capire se la persona che vi inserisce la mano stia dicendo il vero. La Bocca della Verità viene usata per la prima volta con questo scopo dai mariti gelosi delle loro mogli, e da qui fiorisce un insieme di leggende.
In particolare, venivano portate dinanzi alla Bocca della Verità le donne accusate di adulterio. Si diceva che, inserendo la mano nella feritoia e giurando di non aver mai tradito il marito, avessero detto una bugia, la Bocca avrebbe tranciato la mano menzognera. Ma non mancano variazioni sul tema e tante, tante storie di donne astute che trovarono il modo di ingannare l’oggetto magico.
Una delle più celebri storie sulla Bocca della Verità è la leggenda della donna e dell’amante. Moglie di un aristocratico, la donna riuscì a sfuggire all’implacabile giudizio della maschera con un abile stratagemma. Si accordò con l’amante perché fingesse di essere pazzo e la abbracciasse davanti a tutta la comunità riunita per il giudizio. A quel punto, la donna poté dire «Non ho mai abbracciato altri che mio marito e quel pazzo che avete appena visto» dicendo, in effetti, la verità. E dimostrando una volta di più la straordinaria intelligenza e astuzia femminile.
Indossare la Bocca della Verità
Grazie alle suggestive leggende che la ammantano di magia e superstizione, ma anche alla sua apparizione in uno dei più famosi film della storia del cinema, oggi la Bocca della Verità di Roma è un simbolo che racchiude innumerevoli storie. Per questo la collezione Mitologia la celebra in gioielli da uomo e da donna dal forte carattere.
L’anello modello chevalier in argento 925, così come i gemelli e il charm con la Bocca della Verità, è un potente simbolo che richiama magia, oracoli e menzogne svelate. In una delle nostre collane, invece, leghiamo il mascherone a simboli tipicamente cristiani come la croce e le piccole sfere che abitualmente si ritrovano nei rosari da preghiera. L’intento è quello di mescolare sacro e profano in uno stile che ricorda l’antichità e la suggestione della tradizione romana.